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            1988
            LES LIAISONS DANGEREUSES
            di Cristopher Hampton dal  romanzo di Choderlos de LaclosCompagnia del Teatro  Eliseo
 Traduzione di Masolino D’Amico
 Regia di Antonio Calenda
 Scene e costumi di Paolo Tommasi
 Musiche di Germano Mazzocchetti
 Interpreti Anita Bartolucci (Mme de Volanges), Leonardo De  Carmine (Azolan), Valeria Milillo (Cécile Volanges), Umberto Orsini (Visconte  di Valmont), Valentina Sperlì (Presidentessa de Tourvel), Pamela Villoresi
 Prima rappresentazione Roma, Teatro Eliseo, 4 ottobre 1988
 Questo famoso romanzo di Pierre  Choderlos de Laclos, pubblicato nel 1782, è composto da 175 lettere: una feroce  satira dei costumi della società  francese del XVIII secolo che, a partire dalla morte di re Luigi XIV fu  dominata dalla corruzione, dal lusso sfrenato, dalla voluttà, dall'ipocrisia e dal libertinage.La  storia,  peraltro difficile da riassumere in poche righe, narra delle vicende di quattro personaggi principali: la  Marchesa di Merteuil, il Visconte di Valmont, la Presidentessa di Tourvel e  Cécile de Volangesest.
 Tra questi personaggi si instaurano appunto le liaisons dangereuses, un insieme di seduzione, intrigo e potere,  dove i protagonisti mettono a nudo i  loro pensieri e i loro desideri più intimi.
 A dimostrazione che questo tipo di  relazioni sono "pericolose" e non risparmiano nessuno, sta il  fatto che le vicende non avranno un lieto fine portando, anzi, persino alla morte per alcuni dei personaggi.
 Lo stile epistolare del romanzo  è senza dubbio uno degli elementi più rilevanti.
 Anzitutto è da sottolineare la varietà  degli stili utilizzati nelle singole lettere, a seconda dell'autore: se  Cécile scrive in modo sinistro, commettendo spesso errori di sintassi, Mme de  Merteuil ha uno stile efficace,  sa manipolare la lingua e persino fingere  sentimenti che le sono estranei.
 Oltre alla varietà degli stili, l'epistola rappresenta per i personaggi uno strumento efficace di analisi, che  permettendo di leggere tra le righe,  mette a nudo le strategie e i secondi  fini di chi scrive.
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