Lulù
1980
LULU'
di Franz Wedekind
Regia di Mario Missiroli
Interpreti Stefania Sandrelli, Claudio Gora, Pamela Villoresi, Christian Borromeo
Rete: RAI 2 - 22-29 marzo 1980

Lulù, ragazza dalle sembianze angeliche e dall'animo di demonio, ha nel dottor Ludwig Schön il suo Pigmalione che, con la speranza di farla uscire dai bassifondi, la fa sposare con il dottor Goll. Tuttavia, poiché quest'ultimo è troppo anziano per la ragazza, lei inizia una relazione con il pittore Schwartz. Quando il marito sorprende i due amanti, non regge il colpo e muore. Neanche il matrimonio con il giovane pittore però dura a lungo, e Lulù, strappato il suo protettore a Charlotte, lo costringe a sposarla. A questo punto, Schön si trova a dover rivaleggiare con il suo stesso figlio Alwa, innamorato della matrigna, e con la contessa Charlotte Geschwitz, anche lei attratta dalla rivale. Irritato, il dottore chiede alla moglie di suicidarsi, ma Lulù, rivolta l'arma contro il marito e lo uccide. Il silenzio connivente del figliastro e della contessa permette alla ragazza di raggiungere Londra dove, con i proventi della prostituzione, mantiene l'anziano padre, il decaduto Alwa e Charlotte. Dopo la tragica morte dello stesso Alwa, il padre di Lulù si allontana e Charlotte nulla può fare per difendere l'amica quando incontra Jack lo Squartatore.
La sceneggiatura, scritta dallo stesso regista, attinge a due opere assai note dello scrittore tedesco Frank Wedekind (1964-1918): 'Lo spirito della terra' e 'Il vaso di Pandora', tra l'altro già sfruttate con notevole impegno da Alban Berg, Joseph von Sternberg, G.W. Pabst e recentemente adattate per la tv da Mario Missiroli. Nell'ottica dello scrittore Wedekind, grande precursore dell'espressionismo tedesco, Lulù, destinata a diventare uno dei personaggi più famosi del teatro di questa poetica sconvolgente e anticonformista, era il simbolo della forza irresistibile dell'erotismo che, repressa dalla società borghese e dal conformismo ipocrita, erompe in forme disordinate e fatali.