Quell'estate
2008
QUELL'ESTATE
Regia di Guendalina Zampagni
Con Alessandro Haber, Pamela Villoresi, Diane Fleri, Jacopo Troiani, Michele Cesari
soggetto e sceneggiatura Tommaso Avati
fotografia Giovanni Cavallini
montaggio Natalie Cristiani
scenografia Claudio Cosentino
costumi Caterina Nardi
Italia 2008; col.; 90 min.

Un promettente debutto, un’opera prima presentata al festival di Roma 2008 nella sezione “Alice
nelle città”, premiata in varie occasioni, girata con mano felice e leggera, affettuosa e partecipe, e
con garbo tutto toscano da Guendalina Zampagni. Quell’estate del titolo è un po’ l’estate di tutti noi.
Un piccolo snodo esistenziale che riavvolge la vita e affettuosamente la ricuce a quella di chi ti sta attorno. Girato a Pari in provincia di Grosseto, col sostegno di Toscana Film Commission, scritto da Tommaso Avati, Quell’estate è una commedia che racconta il ritorno alla vecchia casa di campagna da parte della famiglia Rienzi. Un evento speciale per tutti i componenti. Lo è per il padre Vittorio, ancora convalescente per un attacco cardiaco. Lo è per la figlia Eleonora che sperava di poter fi nalmente riallacciare un rapporto con Antonio. Lo è per la madre Marinella che confi dava nella speranza di poter risollevare le sorti di un matrimonio ormai stanco. E lo è soprattutto per il quindicenne Matteo, che durante tutto l’inverno, non ha fatto altro che pensare alla giovane e bella Fiorenza. Guendalina al debutto dietro la mdp ha lavorato per molti anni come aiuto regista di Aurelio Grimaldi e in alcuni film di Marco Simon Puccioni, Alberto Bassetti, Filippo Soldi, Costanza Quatriglio e Lisa Romano, realizzando inoltre molti corti e videoclip. Un fi lm delicato che tratteggia con acuta e duttile simpatia le psicologie dei personaggi. Una famiglia in cui è facile immedesimarsi e rivedersi, con le ansie, le preoccupazioni, i silenzi e le liti improvvise. Una tavolozza di colori e atmosfere che dialogano fra l’ieri e l’oggi, supportata da una solida sceneggiatura, avvolgente, evocante e saporosa, che evita di cadere nella rete del luogo comune o delle frasi fatte. Merito anche delle affettuose interpretazioni di Pamela Villoresi e Alessandro Haber e della spontaneità dei giovani Diane Fleri, Jacopo Troiani, Michele Cesari.