la deposizione
2001
Teatro Filodrammatici
LA DEPOSIZIONE
Autore Emilio Tadini
Regia di Beppe Arena
Musiche originali Federico Mantovani.
Light and video design Lorenzo Taverna
Interprete Pamela Villoresi (Elide)
Prima rappresentazione Milano, Teatro Filodrammatici, 18 aprile 2001

La donna che parla in questo testo non può darsi e affidarsi che alle parole. Accusata di essere una assassina in serie, una specie di Barbablù femminile, le parole, qui, in tribunale, sono l’unica arma con cui lei possa difendersi. Dice la verità? Lo spettatore non è messo in condizione di conoscerla chiaramente e distintamente, la verità. Se ne avrà voglia, dopo aver visto lo spettacolo, potrà fare una scelta. Potrà scommettere a favore o contro la donna che ha parlato. Potrà, in qualche modo, deciderla lui, l’identità di questa donna. Ma potrà anche sospendere il giudizio, lasciando che la protagonista rimanga indecisa, persa nel mare di quelle che potremmo chiamare le possibilità della sua vita-testo. A meno che questo testo, con i due discorsetti finali (uno pensato per essere detto dopo un’eventuale assoluzione, l’altro dopo un’eventuale condanna) non sia altro che una specie di  lungo lamento tenuto su da qualche storia. Un lamento detto, recitato (cantato, anche: melodramma con ironie e ritegni…) non soltanto allo scopo di autoconsolarsi ma anche allo scopo di piacere, a tutti i costi, a qualcuno. E’, dunque, un lamento animato da una buona dose di verosimile vanità, nonostante tutto. Come pare che capiti piuttosto spesso.