NOTE DI REGIA 
  Il monologo è incentrato su uno dei personaggi più drammatici  del romanzo “
Lo scialo” di Vasco  Pratolini. Attraverso la descrizione di una classe borghese in crisi, l’autore  riesce a cogliere i segni di una più vasta e irreversibile crisi morale. Ninì  riflette appieno queste inquietudini attraverso un percorso, in una Firenze  alle soglie del fascismo, che la porta a scoprire la propria  omosessualità.   
  
“Ora, distesa sulla  chaise-longue, sotto la pioggia, Ninì vagava con lo sguardo sulla campagna  tutt’intorno. Dopo un’acquata improvvisa, del primo autunno, il cielo si era  aperto: sulle piante sul fogliame del vigneto, c’era una striatura di rugiada,  palpitante, gemmata. Stava per scendere la sera, e all’orizzonte, nel  pulviscolo colorato e compatto, annegavano le case e i campanili e gli orti dei  paesi della piana. Firenze era come ai confini della terra: anche dando le  spalle al sole e malgrado la chiarità e la purezza della luce, lo sguardo non  riusciva a scoprirla.”
  da 
Lo  scialo di Vasco Pratolini
Caro  Signor Pratolini, 
  sapesse  come capisco il sentimento che, scaturito da Lei, prende corpo in Ninì per  uscire adesso sonoro (e sentito) dalla mia bocca e dai miei gesti. Non è una  semplice nostalgia di Firenze, nessuno ci impedirebbe di tornarci ad abitare  credo, ciò che è struggente è quel misto di immagini, di suoni, di ricordi  coscienti e non, che si sono annidati dentro e che ci spingono a ricercare a  tornare lì come per riattingere alla fonte della vita: il suono della nostra  lingua, le nostre colline, il nostro modo di essere.
  Grazie  di queste perle. Le sue parole sono sgorgate dall’anima, si sente, e ora  sgorgano anche dalla mia.
  Pamela  Villoresi